Tutti a cena da Casaleggio Jr “Conflitti di interesse? No qui si parla di stop alla caccia e di felicità”. Titola così questa mattina La Repubblica il servizio filmato che riporta le dichiarazioni di Casaleggio e dei partecipanti alla cena romana di lunedì scorso. Dichiarazioni da cui emerge più di una contraddizione. Anzitutto nel menù, visto che mentre i commensali inserivano tra i prossimi obbiettivi della politica a cinque stelle l'abolizione della caccia, sotto i denti a quanto pare avevano succulente cosce di pollo, servito con olive.
Questa di Roma è solo una delle 20 cene che l'associazione Casaleggio sta facendo in giro per l'Italia “per raccogliere le idee”, in particolare in vista dell'evento Sum#02 del 7 aprile. Ma più che idee pare che si raccolgano fondi non si sa bene a che scopo: 60 euro per la cena, 300 per associarsi. Ed ecco il conflitto politico-economico: alla guida dell'associazione, come detto, c'è il figlio del guru Cinque Stelle, Davide Casaleggio, che ha un enorme potere nel mondo pentastellato. E' infatti anche il cofondatore (insieme al defunto padre) della piattaforma Rousseau, ovvero il fulcro della “democrazia diretta” del movimento, per altro finanziata dagli stipendi dei parlamentari eletti, vincolati a versare 300 euro al mese. Il che fa oltre 1,2 milioni l'anno di soldi versati direttamente dai parlamentari cinque stelle. Il conto lo ha fatto Il giornale, 300 euro al mese moltiplicati per i 339 neoeletti pentastellati, fa circa 6 milioni di euro per l'intera legislatura. Soldi per altro in mano allo stesso Casaleggio Jr, che è tesoriere e amministratore della società.
All'interno dei dieci punti del manifesto, elencati in queste cene, partecipate da imprenditori, parlamentari e sostenitori del movimento, c'è n'è uno dedicato al rispetto della natura, declinato secondo le parole dello stesso Casaleggio, proprio sull'abolizione della caccia. Dai dieci punti del manifesto infatti discendono dieci obiettivi prioritari, proposti agli associati in una lunga lista. Tra tutti i più votati sono la cittadinanza digitale, la mobilità elettrica, l’energia rinnovabile, il voto ai sedicenni, la formazione del Paese sul digitale, la tutela del reddito degli individui l’abolizione della caccia, l’utilizzo solo di risorse rigenerabili, la promozione dell’imprenditoria giovanile, un Paese a misura di bambino.
Tutti questi obbiettivi altro non sono che una proiezione delle proposte di Gianroberto Casaleggio, che nel suo manifesto programmatico, a tratti delirante, oltre all'abolizione della caccia, aveva immaginato la demolizione dei supermercati e la chiusura delle macellerie, nell'ottica di un'imposizione vegana generalizzata. Perché uccidere gli animali è sbagliato, sempre. A meno che dobbiate servire del pollo a cena, si intende.
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