E' il consigliere Marco De Ferrari del Movimento 5 Stelle ad avanzare la proposta, tramite un’interpellanza, sottoscritta dall’intero gruppo, con la quale sollecita la Giunta ad eliminare dall'elenco delle specie cacciabili in calendario venatorio, quattro migratori ritenuti a rischio: moriglione, pavoncella, tortora e tordo sassello. Perchè "minacciate a livello mondiale", ovvero Spec 1.
Minacciate sì, ma non dalla caccia, come ben sappiamo. Puntare il dito contro l'attività venatoria, come per altro hanno fatto diverse associazioni ambientaliste, vuol dire utilizzare questo fatto in maniera strumentale, dato che è stato già chiarito anche dagli stessi studi di parte ambientalista, che la caccia non incide che in maniera irrisoria rispetto ai danni causati dai veleni in agricoltura e dalla progressiva, inesorabile perdita di habitat. Questi sì veri e gravi problemi contro nessuno prende una vera posizione.
Per di più, come già ampiamente dibattutto anche in sede legale (vittorie al Tar delle Regioni Marche e Lazio) occorre evidenziare che alla classificazione Spec la stessa Direttiva Uccelli, su cui si basano i principi dei calendari venatori, non attribuisce alcun vincolo rispetto ai divieti. E' chiaro dunque che grillini e ambientalisti stanno tentando di imporre proprie conclusioni, che non trovano però attinenza scientifica e legislativa.
All'interrogazione dei cinque stelle ha risposto l’assessore alla caccia Stefano Mai, il quale, stando a quanto riferisce un comunicato del Consiglio regionale, ha sottolineato che il calendario venatorio 2018 - 2019 prevede misure ancora più restrittive sia sulle specie cacciabili che sui giorni in cui è aperta l’attività venatoria e ha ricordato che la Liguria è fra le Regioni più attente agli aspetti ambientali e alle indicazioni dell’Ispra.