La Confederazione Cacciatori Toscani (Fidc, Anuu, Arct) in una nota invita a considerare il provvedimento di controllo dei cinghiali della Provincia di Alessandria.
“In tutto il provvedimento (evidentemente straordinario, speciale, per la sua natura emergenziale visti i danni alle colture agricole) non si menziona mai la caccia che viene lasciata evidentemente nella norma ordinaria del calendario venatorio (e valutata semmai come elemento aggiuntivo per il contenimento delle popolazioni di cinghiale) ma che non viene adoperata (giustamente) per la riduzione emergenziale dei danni”.
“Cose che noi stiamo dicendo da mesi alla Regione Toscana e che servirebbero a far cambiare marcia alla Legge Obiettivo sugli ungulati: puntare sul controllo (e non solo sulla caccia); libertà di azione e di intervento con procedure snelle e semplificate, nei tempi e nei modi, ai soggetti periferici attuatori della gestione e impegnati in prima linea a prevenire, a verificare e a pagare i danni causati dagli ungulati ossia agli ATC".
"Se lo fa il Piemonte perché non si può fare qui in Toscana?". "Non sarebbe forse il caso - chiede CCT - di prendere in seria considerazione un cambio di rotta da parte della Regione Toscana e dell’assessorato visti i risultati ottenuti dalla Legge Obiettivo? Nessuno ha la bacchetta magica ma forse guardare con umiltà ad altre esperienze e ascoltare le ragioni di chi con spirito costruttivo, sostiene da mesi la necessità di un cambiamento di impostazione, potrebbe aiutare ad uscire dalle secche. Noi lo speriamo, anche se purtroppo i segnali che si percepiscono non vanno ancora nella giusta direzione".