Il Consiglio regionale della Toscana durante la seduta odierna ha approvato la mozione del Pd (firmatari Leonardo Marras, Gianni Anselmi, Marco Niccolai, Enrico Sostegni, Andrea Pieroni, Stefano Scaramelli, Nicola Ciolini), con la quale si mira ad impegnare la giunta "a mettere in atto, nel rispetto delle proprie competenze, le opportune iniziative finalizzate a favorire una corretta informazione sull'applicazione della norma inerente l'annotazione dei capi abbattuti sul tesserino venatorio, anche fornendo i necessari elementi conoscitivi nei confronti dei soggetti preposti, con lo scopo di giungere ad un'applicazione della stessa confome alle intenzioni del legislatore toscano e al dettato della normativa regionale la quale dispone, come esposto in narrativa, che l'annotazione debba avvenire soltanto successivamente all'accertamento del capo abbattuto".
La norma infatti non sempre viene fatta rispettare. E sono proprio gli organi sottoposti al controllo a fare confusione. In Toscana, regione che tra altre ha disposto l'annotazione del capo di selvaggina migratoria solo una volta accertato dal cacciatore, sembra che diverse guardie venatorie abbiano finora applicato la normativa in modo restrittivo, ovvero ritenendo che il capo vada annotato subito dopo l'abbattimento, senza considerare la necessità dell'accertamento e cioè della verifica personale da parte del cacciatore dell'effettivo abbattimento del capo, come disposto dalla normativa regionale.
Tutto questo anche se nel preambolo della legge, proprio al fine di evitare mal interpretazioni, è stato dato uno specifico significato per la parola accertato. Vi è scritto infatti che l'annotazione deve avvenire nel momento in cui il cacciatore verifica personalmente l'effettivo abbattimento del capo.