Da poco eletta senatrice di Forza Italia, dopo una lunga esperienza politico-istituzionale alla Camera dei Deputati (ex sottosegretario agli Affari Esteri), Stefania Craxi non solo è favorevole alla caccia ma è lei stessa cacciatrice, di cinghiali, da una ventina di anni. “Una passione nata un po' per caso”, spiega.
“Tutto è iniziato quando ho preso una casa in Maremma, nel grossetano. Non volevo essere percepita come un corpo estraneo, avevo voglia di partecipare alla vita della comunità e mi sono resa conto di quanto la caccia fosse una parte importante della cultura del luogo. Ho chiesto al nostro fattore, un grande cinghialaio, di portarmi a vedere e mi sono appassionata da subito. Poco dopo ho preso il porto d'armi e ho fatto la licenza. Oggi faccio parte di una squadra, la Giardino di Orbetello e quando posso, meno di quanto vorrei per i tanti impegni, vado a caccia in squadra”. Ha anche una propria riserva, all'interno dell'azienda agricola dove il marito produce vino, e dove invita gli amici.
Della caccia al cinghiale ama proprio tutto: “la merenda al mattino presto, il rumore delle canizze e perfino i litigi tra cacciatori”, che sono in realtà “un modo di rinforzare legami”, aggiunge. “E' una caccia appassionante, piena di emozioni. Il cinghiale è un animale forte e mi piace vederlo arrivare a pochi metri di distanza. Non uso la carabina proprio perchè amo questo aspetto”.
Veniamo all'attività parlamentare. La prossima legislatura potrebbe vedere alcune delle attese modifiche alla legge 157/92. Le chiediamo se supporterà eventuali battaglie a favore della caccia. “Certo, se capiterà, non rinnegherò la mia passione”, risponde. “La caccia è già sufficientemente regolamentata, abbiamo un gran numero di specie protette e molti territori preclusi all'esercizio venatorio”. Inoltre, come già aveva sostenuto alcuni mesi fa in una trasmissione Rai, ritiene sia un'attività utile e importante dal punto di vista economico.
“Quando sento gli attacchi degli animalisti rispondo una cosa molto semplice: conoscete un altro modo di tenere sotto controllo una specie che causa moltissimi danni come fa il cinghiale? La caccia è una tradizione antica e un modo sano di intendere la vita. Nei cacciatori vedo un grande rispetto per la natura. Chi tiene puliti i sentieri dei boschi? Chi sfama gli animali nelle stagioni difficili?” fa notare Craxi. Si definisce lei stessa un'amante degli animali, ha infatti quattro cani e tre gatti. “Non credo che amare gli animali sia inconciliabile con il praticare una buona caccia, rispettosa delle specie e dell'ambiente” precisa.
“Per praticare la loro passione – aggiunge – i cacciatori devono superare un esame molto difficile, paragonabile ad un test universitario. Non stiamo parlando di gente inesperta, i praticanti abilitati sono persone assolutamente coscienti di quello che fanno e hanno per primi il desiderio di tutela dell'ambiente e degli animali, non solo nell'interesse della caccia, ma nell'interesse stesso della comunità”.
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