Una famiglia di tre persone (padre, madre e figlio) si trova nei guai per la sua profonda avversione nei confronti della caccia. I Carabinieri della stazione di Sezzadio (AL), come si apprende dalla stampa locale, hanno deferito in stato di libertà, con l'accusa di violenza privata le tre persone residenti a Mantovana.
Il provvedimento si deve ad alcune querele presentate da diversi cacciatori, che hanno subito aggressioni durante la loro lecita attività di caccia. Aggrediti verbalmente e in alcuni casi anche con atti violenti, scrivono i quotidiani alessandrini. La famigliola, estremamente contraria alla caccia, era solita aggredire i cacciatori, obbligandoli a lasciare le loro postazioni e ad interrompere la loro attività. Le indagini hanno permesso di appurare che questi atti violenti si protraevano dal 2013. Ci sono almeno cinque o sei casi di certificate aggressioni nei confronti dei cacciatori.
Al di là del caso in questione, che si riferisce a reati penali, chi disturba la caccia è punibile anche in via amministrativa. Ricordiamo che in Lombardia è stato introdotto il reato di disturbo venatorio, che prevede una sanzione sanzione amministrativa da euro 206,58 a euro 619,75 per chi volontariamente procura disturbo all’esercizio venatorio anche avvalendosi di strumenti atti all’allontanamento della selvaggina; se l’attività di disturbo è commessa da agenti della vigilanza volontaria, la sanzione è raddoppiata.