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News CacciaCCT: risarcimento danni agli automobilisti, qualcosa si muove venerdì 27 aprile 2018 | | In una nota la Confederazione Cacciatori Toscani commenta positivamente l'apertura della Regione Toscana nei confronti del comitato che chiede il riconoscimento dei danni agli automobilisti causati dalla fauna selvatica. L'avvocatura regionale ha incontrato l'Avv. Sani, portavoce del comitato che da un anno difende i cittadini che hanno subito impatti sulla strada con ungulati. Evidenziata la responsabilità della Regione, il risarcimento appare doveroso dato che la crescente presenza di ungulati è dimostrata anche dal varo della legge Obbiettivo.
Per superare la condizioni di disparità di trattamento tra quanti in Toscana ricevono il rimborso dei danni (leggi agricoltori) e quelli ai quali viene negato (vedi cittadini automobilisti) il Comitato ha formulato una proposta che da tempo la Confederazione cacciatori Toscani ha depositato sul tavolo dell’Assessore regionale per superare una situazione di obiettiva criticità più generale sul tema danni, in questo caso provocato dalla fauna alle coltivazioni agricole (i soldi dell’ATC non bastano più): per i risarcimenti si dovrebbe stipulare una polizza regionale assicurativa. Una procedura ed una strada che altre Regioni hanno già percorso per il risarcimento degli incidenti stradali (Sardegna, Lazio, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia), dopo aver preso atto della giurisprudenza sfavorevole che condannava le amministrazioni a risarcire i cittadini, hanno stipulato una polizza assicurativa e costituito fondi specifici).
La protesta e le proposte dei comuni cittadini e dei comitati, fanno il paio con il grido d’allarme che il presidente dell’ATC 3 Siena Nord, Roberto Vivarelli, affida ad una lettera inviata alle istituzioni e segnatamente al Prefetto di Siena per la gravità della situazione. Il punto di partenza, numeri alla mano è che”.. i dati pubblicati nel recente rapporto Regionale sui risultati della L.R. 10/2016 nota come legge Obiettivo, per la parte riguardante la dinamica dei danni sul territorio regionale ci dicono che nelle 3 principali aree vitivinicole regionali ( Siena , Firenze e Arezzo ) i danni sono in costante e continuo aumento” uno dei responsabili è il Capriolo insieme agli altri Cervidi. Un fenomeno in cui i pareri di Ispra, decisamente restrittivi nel tempo, in una situazione drammatica, hanno avuto il loro peso, come ricorda il Presidente dell’ATC Vivarelli,. Tuttavia, pur se “la mancata attivazione degli interventi in controllo ai sensi dell’art.37 sono addebitati a pareri spesso interlocutori e dubbiosi pronunciati da ISPRA…. come anche riportato nella Mozione approvata dal Consiglio Regionale del settembre 2016 , ISPRA, a norma di legge , esprime pareri obbligatori ma non vincolanti . Pertanto – conclude Vivarelli – la Regione ,in modo motivato , può disporre la loro attivazione anche in difformità del richiesto parere . La dimensione territoriale e la qualità economico sociale dei danni ci appaiono motivo ampiamente giustificativo per un intervento di carattere straordinario”, che potrebbe anche essere supportato dai pareri scientifici del Cirsemaf e delle Università Toscane.
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