In polemica diretta con gli organizzatori della manifestazione piemontese dell'8 giugno, dal titolo La caccia s'è desta, Fidc Piemonte risponde alle critiche ricevute per la mancata adesione all'evento. “A quanto pare esistono persone con la pretesa che gli altri seguano quello che loro hanno autonomamente deciso, e se questi non lo fanno, continuamente insistono, arrivando a strampalate conclusioni, come se l'insistenza fosse un sano motivo di convincimento” si legge in una nota odierna di Fidc.
“Per difendere l'attività venatoria, Federcaccia Piemonte ha da sempre dimostrato di non aver bisogno né di consigli né di suggerimenti da parte di nessuno” scrive l'associazione, evidenziando che “Federcaccia è stata l'Associazione trainante che ha partecipato a tutti i numerosi ricorsi presentati”, “con il maggior esborso di spesa”. “Di recente - si legge in un altro passaggio - siamo stati anche l'unica Associazione che ha prodotto in tempo utile opportune osservazioni al DDL 182, licenziato dalla III Commissione Consigliare della Regione”.
“Siamo convinti che chi pensa possa bastare una manifestazione di piazza per contrastare dei futuri accordi politici, sia un illuso, a meno che non persegua altri scopi, del tutto personali” scrive Fidc, promettendo di continuare a combattere per il bene della caccia con estrema determinazione, mediante iniziative già individuate per il prossimo futuro. “Lasciamo quindi che altri intraprendano liberamente le iniziative che ritengono più opportune, senza risentimenti nei loro confronti, perché anche nella divergenza di idee, riteniamo che il rispetto reciproco sia sempre dovuto”, conclude Fidc.