Wilbur Smith, intervistato da Repubblica, parla del suo amore per la caccia. Quella caccia praticata con un "codice d'onore" ai grandi mammiferi africani, leoni soprattutto. Quella caccia magnificamente descritta come una reciproca lotta per la sopravvivenza nei suoi libri d'avventura, così celebri e così amati. Lui, che è, a ragione, lo scrittore d'avventura più letto al mondo, a questa sua passione, confessa su Repubblica, deve tutto.
Il nuovo libro, Leopard Rock, è quanto di più autobiografico mai scritto da Smith. Leopard Rock è infatti il nome della grande riserva di caccia in cui è cresciuto da ragazzino, in Sudafrica. Era abitata da animali come antilopi, alci, kudù, cervi, leopardi di montagna. "Era un posto in cui noi ci prendevamo cura di queste magnifiche creature e delle persone che si occupavano di loro. Un inno alla bellezza della natura. Non riesco a pensare a niente di più magico: per questo ho intitolato così il libro".
Nell'intervista, la giornalista di Repubblica, Claudia Morgoglione, chiede a WS perchè la caccia sia così importante. "Avevo otto anni quando mio padre mi regalò il primo fucile, un Remington 22. 'E' tuo adesso, Wilbur - mi disse - ma c'è un codice che devi rispettare. Un sistema d'onore. Devi seguire le norme di sicurezza. Devi sparare in modo pulito. E uccidere solo ciò che mangi'. Questo spiega molto, giusto?".
Segue altra domanda: "Allora come si sente in un mondo (almeno quello occidentale) in cui la maggioranza è contro la caccia, e tanta gente è vegana?" "Posso capirlo - risponde lui - Il regime alimentare è cambiato, nel corso degli anni, ci siamo abituati a badare di più a come ci nutriamo e alla nostra salute. Mentre quando sono cresciuto io negli anni Trenta, in un territorio che ora è nello Zambia, accadeva il contrario: non c'erano macellerie né supermercati. Se volevi mangiare proteine, dovevi andare a caccia. E' una spiegazione semplice".
E a 85 anni suonati, non ha certo perso l'entusiasmo. "Voglio essere ricordato - chiude - come qualcuno che ha fatto divertire milioni di lettori e che facendolo ha passato del tempo fantastico. Se mi guardo indietro, non ho alcun rimpianto. Anche adesso, mentre qui da me l'autunno sfuma verso l'oro, il marrone, l'arancio, io mi sento benissimo. Voglio scrivere fino all'ultimo respiro. E anche dopo, dalla mia tomba uscirà fuori un artiglio ossuto e comincerà a scrivere".