Negli scorsi giorni il Comitato faunistico venatorio della Provincia di Trento, presieduto dall'Assessore Dallapiccola ha approvato le prescrizioni tecniche per la stagione venatoria 2018 – 2019. La novità più eclatante è l'apertura anticipata della stagione alla prima domenica di settembre, il 2.
Scongiurata invece l'ipotesi dell'accorciamento dell'orario di caccia di mezz'ora, come chiesto dagli animalisti a seguito di un'incidente di caccia al tramonto. Carlo Pezzato, presidente dell'Associazione cacciatori trentini, in sede di comitato faunistico venatorio aveva appoggiato la richiesta, auspicando che così si sarebbero evitate ripercussioni negative sull'esercizio della caccia. E, vista la decisione del Comitato, favorevole al vecchio orario, Pezzato ha dovuto rassegnare le sue dimissioni, passando il testimone al vicepresidente Matteo Rensi, come si legge in un articolo de L'Adige.
"Sarebbe stato un virtuosismo non necessario, accorciare l’orario, unici a farlo in tutta Italia" commenta Matteo Rensi "esprimo soddisfazione perché sono stati ristabiliti i diritti fissati sia nella legge provinciale, sia in quella nazionale. Per il cervo è dimostrato che il prelievo è fatto alle prime luci dell’alba e negli ultimi minuti utili alla sera. Togliere mezz’ora avrebbe causato difficoltà all’attivazione dei piani di prelievo.
La motivazione della maggior sicurezza" aggiunge Rensi "era oggettivamente debole, perché la responsabilità è assolutamente personale: è nell’Abc di chi esercita la caccia valutare bene prima di premere il grilletto. Non è limitando l’attività di tutti che il problema sarebbe risolto. Come Associazione, ce ne siamo fatti carico: abbiamo organizzato 10 serate sul territorio, con la Questura e l’Accademia foreste e fauna della Fondazione Mach, per informare i 6.400 iscritti su sicurezza e maneggio dell’arma".