Ingegnere meccanico, classe 1979, umbro con origini toscane, confermato alla Camera nelle liste dei Cinque Stelle, Filippo Gallinella non chiude la porta alla caccia, anche se dalle sue dichiarazioni traspare una posizione quanto meno critica nei confronti dell'attuale gestione venatoria.
"Non sono cacciatore - dice - né non ho nessuna posizione contraria anche se ci sono una serie di problematiche legate ad una generalizzata assenza di gestione della fauna, specie quella in sovrannumero, sulla quale anche l'attività venatoria deve fare la sua parte". "E' la politica che deve risolvere i problemi. Ad oggi - prosegue - il problema che tocca in qualche modo la caccia è legato all'assenza o meglio alla mala programmazione faunistica di molte regioni. quindi si, me ne occuperò in questi termini".
Ha contatti con amici cacciatori e associazioni venatorie e un'idea se l'è fatta. Grazie a queste esperienze, ritiene che l'attuale legge sulla caccia debba essere riformata sotto vari aspetti, come ad esempio "ridefinire il prelievo venatorio nel caso in cui l'eccesso di fauna selvatica o specie nocive produce danni a cose e persone; pensare che la caccia deve avere regole uguali a livello comunitario; far rispettare la direttiva uccelli a tutte le regioni".
Pertanto, a suo avviso, la 157/92 "andrà certamente attualizzata e soprattutto servirebbe una politica più unitaria a livello nazionale cercando di mettere insieme le scelte regionali".
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