Anche il Senatore Stefano Borghesi, valtrumpino doc, da sempre vicino ai cacciatori, risponde alla nostra richiesta di opinioni.
"Penso che la caccia - dice - sia un'attività da salvaguardare e valorizzare in quanto fa parte del nostro patrimonio culturale, delle nostre tradizioni e della nostra identità".
- Prevede di occuparsi delle questioni della caccia nella sua attività di parlamentare?
"Certamente. In questi anni il mondo venatorio è stato penalizzato senza alcun motivo per colpa di ideologie animaliste/ambientaliste che hanno dipinto il cacciatore come un nemico dell'ambiente, come un bracconiere e la caccia come un'attività da debellare. Tutto questo deve finire, serve ridare dignità ai cacciatori e permettergli di praticare la loro legittima passione senza essere criminalizzati".
- Ha o ha avuto esperienze dirette con questa attività, o tramite amici e conoscenti? Quali considerazioni ne può trarre?
"Abito da sempre a Sarezzo, in valle Trompia. Terra di cacciatori. Ho tantissimi amici, parenti e conoscenti cacciatori quindi credo di conoscere bene la passione e lo spirito di chi pratica l'attività venatoria e quanta cura il cacciatore dedica all'ambiente. Per questo non sopporto che questa attività venga penalizzata per stupide ed insensate ideologie portate avanti da ambientalisti da salotto che non sanno neppure di cosa stanno parlando".
- Ritiene che l'attuale legge sulla caccia (157/92) debba essere riformata? Eventualmente come?
"Assolutamente sì, ho pronto un progetto di legge sulla riforma dell'attuale 157 che depositerò in Senato proprio in questi giorni e che sarà mia cura inviarvi".
- Conosce l'impegno dei cacciatori nel volontariato, nella gestione faunistica e ambientale, nelle attività umanitarie?
"Lo conosco e so quanto il cacciatore tenga all'ambiente e quanto lavoro svolge per preservarlo".
- Secondo lei, quale dovrebbe essere il futuro dell'attività venatoria nell'attuale contesto sociale ed economico?
"L'attività venatoria va promossa. Oltre ad essere parte della nostra tradizione e della nostra cultura è anche un'importante fonte di reddito, soprattutto in zone come la valle Trompia. Sono moltissime infatti le aziende che lavorano per il comparto venatorio e che devono essere tutelate. Penalizzare o rinunciare a queste attività vorrebbe dire produrre anche un grave danno al nostro tessuto economico".
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