La Commissione Agricoltura della Liguria si è riunita ieri, giovedì' 17 maggio, per discutere e approvare il Calendario Venatorio 2018 - 2019 disposto dalla Giunta regionale. L'Asssessore Mai ne ha illustrato i contenuti, sostanzialmente gli stessi della passata stagione. A diffonderne alcuni è una nota iper critica del Movimento 5 Stelle, redatta dal portavoce Marco De Ferrari, che dichiara battaglia su diversi punti.
Anzitutto la mezz'ora dopo il tramonto per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria; si prosegue, al solito, con la denuncia per il mancato rispetto delle indicazioni Ispra sulle date di prelievo (anche se è anni ormai che la Liguria, come diverse altre regioni, dimostra la legittimità di questi discostamenti, con tanto di sentenze vinte al Tar); l'inserimento in calendario di specie classificate Spec 1 (anche questa obiezione è stata già sufficientemente spiegata e argomentata: la classificazione Spec non vincola le Regioni sui calendari). Su questo punto il M5S critica la Giunta per non aver dato ascolto "al grido di allarme diramato dalla stessa Lipu".
Contestato anche un provvedimento, contenuto nel Ddl 189 e appena illustrato dalla Giunta, che mira a concedere ai neocacciatori di non versare le tasse di concessione regionali per il primo anno di attività venatoria. Per il Movimento 5 Stelle, e qui la contraddizione è evidente, soprattutto perchè lo stesso si compiace dell'ulteriore diminuzione del numero dei cacciatori, si tratta di "un grave danno economico nelle tasse regionali" sulle disponibilità per il ristoro dei danni causati dalla fauna. Se da una parte quindi il Movimento 5 Stelle sembra riconoscere il valore pubblico sociale della caccia, dall'altra, all'opposto, spera che chiuda i battenti definitivamente.
La stessa schizofrenica politica che si vede nella vicina Piemonte, dove abbiamo già visto palesarsi strane metamorfosi. Quando diventano amministratori (vedi Torino), gli anticaccia nei fatti rinnegano quel filone animalista tanto sbandierato in campagna elettorale. In Liguria (e in generale ogni volta che il M5S si trova all'opposizione), per ora è proponderante il no senza se e senza ma alla caccia. Tanto che De Ferrari annuncia che il Movimento porterà in audizione 16 associazioni animaliste e ambientaliste.