Con un comunicato alquanto polemico, l'Arcicaccia, la ANLC e la CIA regionali criticano senza mezzi termini le decisioni dell'ATC di Pistoia che "invita la Regione Toscana a chiudere la caccia al capriolo nelle aree non vocate e a rendere vocato per il cervo tutto il territorio attualmente non vocato per questo ungulato nell’ATC Pistoiese, lasciando, in questo modo, la caccia aperta solo alla specie cinghiale che, secondo i firmatari del comunicato, è l’ungulato che fa meno danni nell’area non vocata numero 7".
La decisione dell'ATC, che va contro quanto indicato dalla L.R. 10/2016 e quanto dichiarato in vari contesti dall’Assessore Marco Remaschi - si legge nella nota - se venisse accolta dalla Regione, porterebbe a "svolgere solo una gestione conservativa del Cervo, favorendo una sua espansione, nella piana pistoiese (distretto vivaistico di importanza mondiale), sui colli con vigneti e oliveti sopra Pistoia e sul Montalbano (dove ci sono marchi DOCG, IGT e IGP su prodotti agricoli esportati in tutto il mondo), nonchè nel Padule di Fucecchio, area umida che ricade principalmente in Provincia di Pistoia".