Il progetto di Federcaccia Brescia "Chioccola... mente" è rivolto alle classi terminali degli istituti secondari di primo grado e delle classi prime degli istituti secondari di secondo grado della provincia bresciana, dalla Bassa alla Val Trompia. All'interno di alcune mattinate presso le scuole aderenti al progetto, il consigliere provinciale FIdC Romano Bregoli e la dott.ssa Silvia Luscia hanno presentato un incontro introduttivo sulla tradizione dell'arte venatoria nella storia, dal periodo preistorico che caratterizza gli insediamenti della Valle Trompia e Valle Camonica ai giorni nostri, in cui l'uomo e l'ambiente continuano a dialogare, attraverso immagini in cui la pratica venatoria viene sublimata dall'arte e dai testi poetici che richiamano il valore culturale dell'elemento venatorio e del chioccolo, con riferimento a Giovanni Pascoli come primo chioccolatore poetico attraverso l'uso dell'onomatopea, legata alla fauna ornitologica.
In un secondo momento si è svolto un laboratorio pratico del chioccolo a cura di Camillo Prosdocimo, che si è interfacciato con gli alunni stimolandoli nell'ascolto, riconoscimento e riproduzione dei versi degli uccelli.
Il progetto si è infine concluso con un test selettivo che ha premiato 15 alunni provenienti dalle diverse scuole aderenti con un campo scuola il 19 e 20 maggio scorsi, dove ognuno di loro, accompagnato dal team didattico FIdC, ha approfondito l'apprendimento delle tecniche del chioccolo all'interno di un contesto formativo legato alla conoscenza e alla pratica dell'ambiente del rifugio Campei de Sima. Non solo chioccolo però: escursioni sul territorio presso la grotta di stalattiti e stalagmiti "Bus de Luf" e il faggeto secolare all'interno del Parco regionale della gardesana occidentale, dimostrazioni di montaggio tende per campeggiare rispettando la natura in habitat silvano e... il divertimento coi giochi della tradizione, come la "tombolata del cacciatore".
Un'esperienza in cui uomo e natura si integrano e si rispettano grazie alla conoscenze delle buone pratiche, attraverso le quali ragazzi di diversa provenienza geografica possono allacciare rapporti sociali di mutuo aiuto e collaborazione attiva per implementare le loro competenze di cittadinanza e costituzione.
Ancora una volta un esempio concreto di come la caccia abbia aspetti culturali profondi, che vanno oltre il semplice momento ludico e possa rappresentare un elemento di arricchimento personale indipendente dalla sua pratica e di rafforzamento del tessuto sociale nel quotidiano (Fonte Fidc).