In un comunicato stampa la Federcaccia del Piemonte torna sulla manifestazione dell'8 giugno a Torino, confermando la volontà di seguire altre modalità di confronto con l’amministrazione regionale, ma riconosce al contempo a tutti i cacciatori, tesserati a Fidc, la libertà di partecipare.
La Federcaccia piemontese ritiene complessa e complicata la possibilità di essere ascoltati da una Amministrazione sorda. La precisazione è una risposta agli attacchi subiti nelle ultime settimane. L'associazione ribadisce che ci sono "altre azioni da intraprendere", come "investire nella tutela dei cacciatori con ricorsi legali a salvaguardia della libertà di poter esercitare un diritto sancito dalla legge", cosa che, sottolinea Fidc, diverse altre associazioni non hanno fatto e che invece a Federcaccia ha comportato il dispendio di "risorse economiche non indifferenti". Con l'ottenimento di "risultati tangibili, anche se continuamente contrastati dall’attuale governo regionale".
"Convinti della necessità di questa linea, abbiamo già allertato i nostri legali e siamo pronti a tutelare tutti i cacciatori, non solo i nostri iscritti, se la nuova legge regionale sarà contraria o lesiva dei nostri diritti e della normativa, agendo dove si possono riportare risultati certi, ovvero nei tribunali".
La nota si chiude con l'auspicio che "al di là della manifestazione l’iniziativa comune delle Aavv possa trovare la stessa coesione e solidarietà in atti tangibili prodotti nelle opportune sedi".