All'inizio della primavera in Francia l'assemblea generale della Fnc (Associazione Nazionale dei Cacciatori) ha riunito tutti i rappresentanti delle federazioni dipartimentali e regionali dei cacciatori francesi per discutere della riforma generale della caccia proposta da Macron.
Un provvedimento atteso dagli appassionati, visto che, secondo la Federazione renderà la caccia francese più accessibile, più semplice e responsabile. A conferma di questi miglioramenti previsti infatti c'è l'approvazione del testo da parte del 91,92% dei rappresentanti dei cacciatori.
Tra le novità è prevista anche il dimezzamento della quota annuale nazionale di iscrizione a 200 euro. La legge propone di rendere i territori più responsabili della gestione dei danni causati dalla fauna ma contiene anche semplificazioni normative per gestire al meglio le licenze e garantire più mobilita' ai cacciatori su tutto il territorio nazionale. Viene inoltre data autonomia finanziaria alle federazioni regionali per sviluppare le competenze scientifiche ed ecologiche sulla caccia francese.
La riforma dunque tende a dare a Cesare ciò che è di Cesare, riconoscendo ai cacciatori il loro naturale ruolo di gestori ambientali. Altre novità riguardano la riapertura delle cacce presidenziali e la deroga per la caccia alle oche selvatiche fino al 28 febbraio. Il tutto reso possibile da una federazione sempre più unita e forte, che rivendica sulla stampa e di fronte alle associazioni ambientaliste che i "cacciatori sono i primi ecologisti della Francia".