Le associazioni venatorie siciliane Ascn, Libera Caccia e Cpa riconoscono alla Regione di aver correttamente predisposto la caccia a febbraio (dal 2 al 10) a colombaccio, gazza, ghiandaia e volpe nel tentativo di contenere l'eccessiva presenza di alcune specie che provocano un forte impatto negativo su altre di elevato pregio, come la Coturnice siciliana "Alectoris Graeca Whitakeri", con la predazione di uova e piccoli nati. Le stesse chiedono che sia permesso l'uso del furetto per il coniglio selvatico limitatamente agli anfratti lavici dell'Etna e le pietraie e cave di tufo del trapanese.
Il Consiglio Siciliano della Caccia ricorda inoltre che il Comitato Faunistico Venatorio ha discusso anche del Piano Faunistico Regionale che sarebbe in scadenza quest'anno. "Noi crediamo che di debba partire dalle criticità espresse nel documento di sintesi redatto allora dall'Assessorato per avviare una proficua revisione: una per tutte l'assurdo divieto di caccia generalista in tutte le ZPS e SIC, divieto non contenuto nella legislazione europea di riferimento" commenta l'associazione Consiglio Siciliano della Caccia.