Annunciata tra le numerose riforme di Macron per "modernizzare la Francia", a giugno partirà la discussione parlamentare sulla caccia. Lo anticipa in queste ore il quotidiano Le Figaro, secondo cui il Presidente della Repubblica francese sta cercando di accontentare le legittime richieste del popolo dei cacciatori, considerato una risorsa per la tutela ambientale ma anche un consistente bacino di voti in vista delle elezioni europee del 2019.
Per portare avanti la riforma, Macron si è affidato a Sebastien Lecornu, il sottosegretario alla Transizione ecologica e solidale, che tenterà di mettere d'accordo anche agricoltori ed ecologisti. Come annunciato dalla FNC (Federazione Nazionale dei Cacciatori) la riforma dovrebbe prevedere una modifica delle regole di accesso alla licenza, che attualmente è su base dipartimentale, il che consentirà la mobilità dei cacciatori sul territorio. Una misura volta ad attrarre il maggior numero di nuovi cacciatori (attualmente oltre il milione di cittadini), soprattutto tra i giovani e tra i cittadini metropolitani. Si prevede anche il dimezzamento della quota annuale, da 400 a 200 euro e un maggiore coinvolgimento scientifico delle associazioni dipartimentali. In discussione anche la possibilità di cacciare in deroga le oche selvatiche fino al 28 febbraio.
Pochi mesi fa, quando annunciò la riforma, Macron aveva preso posizione a difesa delle cacce tradizionali. "Fanno parte dell'eredità del nostro paese, non danneggiano le specie oggetto di prelievo e riflettono le tradizioni del territorio e di un modo di vivere” aveva detto, evidenziando per altro la necessità di mettere fine alle campagne d'odio dei gruppi animalisti estremisti.