Qualcuno ha appiccato il fuoco, probabilmente con della benzina per distruggere la baita dei Cacciatori di Sant'Eusebio. Un manufatto in legno sulle alture nella campagna alla periferia di Genova, utilizzato dai cacciatori locali per organizzare ritrovi e feste. Il rogo è il secondo in pochi mesi.
Le fiamme sono divampate alle 23 di martedì 29 maggio e sono state spente solo dopo la mezzanotte dai pompieri. Il fuoco ha completamente distrutto la baita fino ad arrivare a lambire le gabbie dove erano custoditi quattro cani da caccia, salvati solo grazie all'intervento del proprietario, il primo ad arrivare sul posto. Le autorità competenti hanno aperto un'indagine per incendio doloso. Il movente potrebbe essere l'odio anticaccia, come ipotizza lo stesso proprietario del terreno e del manufatto: Vittorio Perotti, un cacciatore di 70 anni.
"Non so chi possa avere appiccato le fiamme - ha dicharato a Primocanale -. E' una baracca usata come deposito di attrezzi agricolo e dove ogni tanto noi cacciatori facevamo delle cene con la selvaggina cacciata. Gli animalisti? Non si può escludere, visto che in passato mi sono scontrato con alcuni di loro che danno da mangiare i cinghiali. Ma potrebbe essere stato anche il gesto di un piromane che ha agito senza motivo".