“Il proliferare incontrollato della popolazione di cinghiali provoca danni al sistema agricolo regionale tra i 3 e i 5 milioni di euro all’anno, a fronte dei quali vengono stanziati fondi assolutamente inadeguati per gli indennizzi. Tale situazione si trascina da anni a spese degli agricoltori e della sicurezza dei cittadini, con branchi di cinghiali che si spingono dentro l’area urbana alla ricerca di cibo tra rifiuti e scarti alimentari". Lo dice in una nota David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, segnalando di aver inviato una lettera a Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura, l’Ente Regionale che gestisce i 15 parchi urbani e perurbani nella capitale, per richiedere un intervento deciso a difesa di quei cittadini e imprenditori che vivono all’interno e nelle vicinanze delle aree verdi di competenza dall’Ente.
"Riteniamo che ristabilire un equilibrio naturale sia essenziale per il mantenimento della biodiversità e che gli agricoltori potrebbe essere considerati importanti risorse nella caccia di selezione svolgendo il ruolo di selecontrollori. Purtroppo invece la mancata applicazione del piano di contenimento dei cinghiali, nelle aree gestite da RomaNatura, sta aggravando una situazione già critica per la collettività e per l’ambiente costringendo un numero crescente di agricoltori ad abbandonare le coltivazioni, fenomeno che determina anche il degrado del paesaggio. I parchi rappresentano un patrimonio collettivo e sono un bene comune che non può essere gestito tenendo in considerazione solo l’interesse di pochi".
"È evidente che siamo di fronte a un’emergenza non più sostenibile che richiede azioni immediate e incisive, non più procrastinabili. Non possiamo accettare che a fare le spese dell’inerzia delle istituzioni siano sempre gli imprenditori agricoli, troppo spesso prigionieri di un’ideologia personalistica. Stiamo quindi valutando le iniziative più idonee per tutelare i loro interessi”, chiude il presidente di Coldiretti Lazio.
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