Al termine della manifestazione sulla caccia di Torino la Regione ha pubblicato una nota, evidenziando l'esito dell'incontro avvenuto con il Presidente della Regione Chiamparino e l'Assessore Ferrero e una delegazione formata da cacciatori e alcuni consiglieri regionali di opposizione.
"Un confronto serrato ma sereno, dove ognuno ha potuto esprimere il proprio punto di vista - si legge nel comunicato - sul provvedimento e più in generale sul ruolo del mondo venatorio, durante il quale presidente e assessore hanno ribadito che il provvedimento all’esame del Consiglio non è contro la caccia, ma è il frutto di un lungo lavoro di sei mesi in Commissione e di tre mesi d’aula che ha portato a una mediazione utile a ridare al Piemonte una regolamentazione che manca dal 2012".
Nessun esito positivo, nessun ripensamento. La Regione continua imperterrita sulla propria strada. "Il testo che dovrebbe essere approvato martedì - si precisa nel testo - prossimo prevede il blocco della caccia tutte le domeniche di settembre ed esclude dall’attività 15 specie: 11 anatidi (fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione), il merlo, l'allodola, la pernice bianca e la lepre variabile, oltre a quelle tutelate per norma nazionale. Inoltre, introduce la possibilità per i proprietari dei fondi di vietare la caccia sui propri terreni e riorganizza gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, limitando l'adesione a un solo comprensorio per la tipica fauna alpina".