Niente di nuovo sotto il sole. Come già lo scorso anno, e l'anno prima e l'anno prima ancora, il diniego di Ispra alla caccia in deroga come da proposta presentata dalla regione Veneto, è l'ennesimo parere fotocopia. Al Veneto negate le deroghe a storno, fringuello, peppola, frosone, pispola e prispolone. Presumibilmente il parere negativo sarà lo stesso inviato alla Lombardia per fringuello, peppola e storno.
"Il regime di deroga al caso specifico - scrive di nuovo Ispra alla Regione Veneto - avrebbe di fatto come principale conseguenza l'aumento del numero di specie cacciabili sul territorio nazionale, includendone cinque non cacciabili in Europa. Lo storno è specie cacciabile in alcuni paesi Europei ed un suo eventuale inserimento nell'elenco delle specie cacciabili in Italia è stato già in passato valutato tecnicamente accettabile dallo scrivente istituto. Per Ispra non ci sono le condizioni per giustificare il regime di deroga.
“Per quanto concerne, inoltre, la definizione di piccola quantità, - si legge nella risposta - si fa presente che l’ISPRA ha più volte evidenziato che tale concetto, così come inteso nella «Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della Direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici», non risulti applicabile alla gran parte delle specie appartenenti all’ordine dei passeriformi, e in particolare a quelle migratrici”.