Anche in Campania sta per essere approvato il Calendario Venatorio 2018 - 2019. Giovedì 14 giugno si riunirà il Comitato Tecnico Faunistico Venatorio regionale per valutare le indicazioni pervenute dall'Ispra sulla proposta di calendario inviata dalla Regione.
Per la tortora, in previsione di un Piano nazionale di gestione, in via di definizione, Ispra ritiene limitare a due giornate la caccia in preapertura, adottando un carniere giornaliero e stagionale non superiore a 5 e 20 capi per cacciatore e nella forma esclusiva dell'appostamento.
Per quaglia e fagiano Ispra ritiene idonea l'apertura generale al primo ottobre, per ridurre il disturbo in una fase delicata del ciclo biologico di diverse specie ornitiche. "Inoltre in tal modo - scrive Ispra - si favorirebbe un più efficace svolgimento della vigilanza sull'attività venatoria". Per il fagiano inoltre si suggerisce la verifica dello status locale e specifici piani di prelievo negli Atc in caso di proseguimento oltre il 30 novembre.
La beccaccia per l'Istituto dovrebbe chiudere addirittura il 31 dicembre, con la possibilità di estensione fino al 10 gennaio ma solo a seguito di una pianificazione del prelievo a partire dall'analisi dei capi abbattuti e dal monitoraggio della specie. La caccia all'avifauna acquatica dovrebbe chiudere al 20 gennaio, così come per tutte le specie ornitiche delle zone umide, al fine di evitare rischi di confusione con le altre specie e disturbo al passaggio dei migratori. Ispra ritiene in particolare di limitare il prelievo della pavoncella (in declino globale secondo Birdlife International, anche se in considerevole aumento in Italia - +7,7% all'anno). La chiusura ai turdidi (tordo sassello, tordo bottaccio e cesena) richiesta dall'Ispra è il 20 gennaio.
Ispra dice sì al posticipo a febbraio per colombaccio (3 febbraio) e corvidi (10 febbraio), visto che le specie in oggetto sono ampiamente diffuse sul territorio regionale e nazionale e hanno uno stato di conservazione definito sicuro. L'istituto governativo invita però la Regione a valutare le condizioni climatiche alla fine dell'inverno e le difficoltà per gli uccelli di soddisfare il loro fabbisogno nutrizionale e fa notare che per il colombaccio si supera l'arco temporale massimo consentito dall'articolo 18 della 157/92. Per l'allodola si chiede l'adozione delle misure previste dal piano nazionale.
Per la lepre comune Ispra osserva che il prelievo dovrebbe basarsi anche su censimenti e su stime d'abbondanza della specie. Sull'addestramento cani Ispra ritiene condivisibile far coincidere l'attività con l'apertura della stagione venatoria, un eventuale anticipo deve essere limitato ai primi di settembre, dice l'istituto - in virtù della difficoltà ad accertare l'assenza di fauna selvatica in fase di nidificazione.