In un comunicato firmato da Enpa, Lac, Lav, Leal, Legambiente L’aquilone, Lida, Oipa, Pro Natura e Sos Gaia, si commenta negativamente la nuova legge sulla caccia del Piemonte. L'unica nota positiva per questi ambientalisti è che la legge “riporta l'attività venatoria all'interno di confini meno devastanti”. Ma il quadro generale rimane “sconfortante”.
Il motivo è semplice: “Certamente le associazioni che da tanti anni si battono per vedere abolita questa pratica crudele, barbara e antistorica non possono esprimere soddisfazione”. "La nuova legge appena approvata, pur contenendo alcuni aspetti positivi (divieto di caccia per 15 specie da sei anni cacciabili) non ci riporta nemmeno alla situazione di trent’anni fa. Nel 1988 le specie cacciabili erano 21, oggi sono ben 30.
"Con questo testo - dicono - viene favorito il turismo venatorio, demolito il legame cacciatore-territorio, consentita la caccia tutto l’anno, confusa l’attività venatoria con gli interventi di controllo della fauna che causa danni. Continuano ad essere cacciate specie in grave declino come il gallo forcello e la coturnice, non vengono vietate le immissioni sul territorio di fauna selvatica di allevamento, vengono delegate alla Giunta Regionale regolamentazioni che avrebbero dovuto essere scritte nella legge".
Una cosa in comune con i rappresentanti dei cacciatori c'è. Anche le associazioni animaliste chiederanno al Governo di impugnare la nuova legge davanti alla Corte Costituzionale "per valutarne i numerosi aspetti di illegittimità".
Il plauso dei protezionisti va al Movimento 5 Stelle regionale “nella strenua battaglia che hanno condotto per molti mesi all’interno del Consiglio”. E concludono: “Unico piccolo segnale positivo il divieto di caccia la domenica per il mese di settembre. Un provvedimento non sufficiente ad accontentare le richieste delle associazioni animaliste e ambientaliste, che tuttavia sperano che questo provvedimento possa sancire l’inizio di un cambiamento e continueranno a farsi portavoce di tutte quelle persone che vedono nella caccia una pratica dannosa per gli animali e per gli esseri umani".