Federcaccia Sardegna commenta i contenuti del Calendario Venatorio predisposto dalla Regione e discusso in sede di Comitato Faunistico Venatorio il 14 giugno scorso. "Approvazione assoluta dell'intervento del Prof. Scandura che ha riferito dei progressi fatti in termini di censimenti della nobile stanziale (pernice e lepre), affermando peraltro che la base di studi, da confrontare con quelli del prossimo anno, non è completata ma permette di affermare una certa consistenza di lepre e pernici, che suggeriscono una moderata apertura della caccia, che è quello che abbiamo sempre consigliato noi, sino ad avere dati certi sulla stessa consistenza faunistica".
"Per quanto riguarda la caccia alla volpe in battuta (21, 25 e 28 ottobre) - prosegue la nota di Fidc - che precede l'apertura della caccia al cinghiale, sulla cui risposta non avuta preventivamente, nessuno è intervenuto, naturalmente i cacciatori di cinghiali hanno protestato, ritenendo ciò un'occasione di disturbo per la specie del cinghiale che oggi costituisce la stragrande maggioranza delle preferenze venatorie. In subordine eventualmente si potrebbero utilizzare le giornate del 3, 7, e 10 febbraio del prossimo anno a chiusura della caccia al cinghiale, come avveniva negli anni passati".
"Naturalmente auspichiamo che uno studio attento della situazione faunistica permetta in un prossimo futuro ai cacciatori sardi di utilizzare tutte le possibilità che il nostro patrimonio faunistico ambientale dovrebbe consentire" chiude Fidc Sardegna.