Dopo lo scalpore dovuto alla pubblicazione sui social di alcune foto che mostrano un gruppo di cinghiali intenti a grufolare nella spazzatura urbana di Monte Mario, in una zona frequentata soprattutto da bambini, in molti stanno facendo notare come la situazione selvatici di Roma e dintorni sia sfuggita di mano. E se è in atto un vero e proprio scaricabarile politico sulle competenze (vedi botta e risposta Pd – M5S), poco o nulla sembra muoversi verso la soluzione del problema.
RomaNatura, l’Ente Regionale per la Gestione del Sistema delle Aree Naturali Protette nel Comune di Roma, si affretta a precisare che la strategia di contenimento dei cinghiali deve avvenire con l'uso delle gabbie. "L'abbattimento selettivo – ha detto il Presidente di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti, è possibile in contesti molto limitati, come nel caso della Riserva del Presidente. E' impensabile invece in zone come dell'Insugherata dove i condomini convivono con la riserva. In altre aree, penso ad esempio a Decima Malafede, potrebbe essere possibile, vista l'estensione, ricorrere ad una futura collaborazione con i tiratori scelti della Forestale".
Il problema è anche la disponibilità di cibo, dovuta ai rifiuti abbandonati per la città, a causa di cassonetti straripanti, che agiscono da attrattivo per la specie, ormai abituata alla presenza umana.