Stralciate le aree contigue del comune di Santa Margherita dal Parco di Portofino. Lo ha deciso una delibera della Giunta Regionale, di fatto aprendo il territorio alla caccia programmata, permettendo di contrastare più efficacemente la presenza dei cinghiali (la caccia finora era limitata e riservata ai soli residenti).
Ma il provvedimento fa discutere perché l'area, secondo le indicazioni del Parco, avrebbe dovuto essere sospesa dalla classificazione di aree contigue per un periodo transitorio, in attesa dell'avvio dell'iter per il Parco Nazionale (dall'attuale regionale) e il ridisegno dei nuovi confini.
Luca Garibaldi, consigliere Pd e vice presidente della IV commissione Ambiente, parla di "colpo di mano della giunta regionale perché non c’è nessuna intesa, con il Parco, per cancellare definitivamente le aree contigue sopra Santa Margherita". "La delibera che il Pd tanto critica - risponde l'Assessore Mai - non è che una richiesta approvata dall’Ente Parco che ci aveva chiesto aiuto sul fronte del contenimento della popolazione degli ungulati e che, dunque, la Regione ha recepito e autorizzato".
L’assessore regionale Stefano Mai con i tecnici, l’Ispra, il presidente del Parco, Paolo Donadoni (che è anche sindaco di “Santa Margherita”) e i sindaci di Camogli, Franco Olivari, e Portofino, Matteo Viacava, sono stati ricevuti a Roma, alla direzione generale del ministero, in occasione dell'avvio dell'iter di costituzione del Parco Nazionale. "Sono molto soddisfatto - ha dichiarato l'Assessore Mai -: il ministero ha accolto la richiesta della regione di essere coinvolta in tutti i passaggi della trasformazione del Parco, anche per quanto riguarda la perimetrazione".