Riceviamo e pubblichiamo:
Dopo Antonio Morabito, è stata la volta del Senatore Roberto Della Seta.
Entrambi gli autorevoli esponenti dello schieramento anticaccia sono stati surclassati dalla esemplare fermezza e dalla preparazione tecnica del Senatore Franco Orsi. Il relatore ufficiale del Governo, infatti, non si è fatto intimorire né dall’affondo iniziale della giornalista di turno, che ha battuto sul solito tasto (spudoratamente fasullo) dei 42 morti per incidenti venatori, ma ha saputo far fronte ai goffi tentativi del Senatore Della Seta di prevaricarlo con la consueta cantilena fatta di luoghi comuni ormai obsoleti.
Con grande pacatezza ed estrema precisione, il Senatore Franco Orsi ha messo a nudo tutte le falsità di cui è infarcita l’attuale campagna di vera e propria disinformazione che sembra essere stata abilmente orchestrata ancora prima della consegna in Senato del testo definitivo della sua proposta di legge.
Come già avvenuto in occasione del dibattito organizzato da la Repubblica, anche nel corso di questo confronto pubblico, con possibilità di immediato contraddittorio, le argomentazioni dei più irriducibili anticaccia vengono sistematicamente smascherate e, di conseguenza, è possibile vanificare tutti gli intollerabili tentativi di suscitare allarme nella pubblica opinione attraverso la diffusione di notizie che spesso sono manipolate se non proprio completamente inesatte.
Nella grande maggioranza dei casi, però (e purtroppo in trasmissioni prodotte dal servizio pubblico come Geo & Geo o Alle falde del Kilimangiaro) è completamente assente ogni forma di civile e democratico dibattito, e i telespettatori sono costretti ad assistere a monologhi farneticanti contro i quali non è possibile alcuna forma di replica e di difesa.
Il CNCN, quindi, nel prendere atto con grande soddisfazione della brillante iniziativa della rubrica del TG2 “Punto di vista”, ritiene doveroso ringraziare il Senatore Franco Orsi per tutto quello che sta facendo in difesa non solo del suo progetto di modifica della legge 157/92, ma soprattutto della dignità ed onorabilità di tutti i cacciatori italiani.
Roma, 2 aprile 2009