Wwf Abruzzo fa sapere di aver inviato le proprie osservazioni in regione sulla proposta di Calendario Venatorio 2018 2019 opponendosi ad alcune disposizioni in particolare.
A cominciare dall'apertura fissata per la terza domenica di settembre e non più per il primo ottobre come lo scorso anno e come richiesto da Ispra. Altro punto contestato è la chiusura della caccia alla beccaccia al 10 gennaio e non al 31 dicembre come vorrebbe Ispra. Il calendario venatorio proposto prevede inoltre la possibilità di estendere il periodo di caccia al colombaccio fino al 10 febbraio 2019. Secondo Wwf cosa incompatibile con le carenze di cognizioni scientifiche della Regione Abruzzo e delle Province, senza un Piano Faunistico Venatorio vigente. Wwf chiede una sospensione della caccia alla coturnice per un periodo di tempo sufficiente alla raccolta di dati puntuali e aggiornati sulla diffusione e sul trend della specie. No anche alla caccia vagante sul territorio dal 1° gennaio in poi per non arrecare disturbo alla fauna.
Nella sua nota Wwf ricorda che poche settimane fa la Regione Abruzzo ha approvato la perimetrazione dell’area contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. “Appare quanto mai opportuno - dichiara Dante Caserta, Vicepresidente Nazionale Wwf - estendere le misure previste per la ZPE a tutto l’areale dell’Orso nonché adottare nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo tecniche di caccia a minor impatto (caccia di selezione). L’integrazione tra il calendario venatorio e il Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM), deve essere reale e concreta se la tutela della specie rappresenta effettivamente una priorità. L’attuazione di pratiche venatorie a minor impatto non può essere, quindi, relegata alla sola ZPE, ma va estesa a tutto l’areale della specie a cominciare dall’introduzione del divieto di braccata al cinghiale a vantaggio di tecniche venatorie a minor impatto”.