I numerosi profili di incostituzionalità della nuova legge regionale sulla caccia della Regione Piemonte sollevati dalle associazioni venatorie e dai loro legali, potrebbero sfociare in una impugnativa da parte del Governo. I documenti tecnici, grazie all'intervento del Senatore Francesco Bruzzone che si sta prodigando allo scopo, sono già stati sottoposti agli organi ministeriali competenti affinché ne prendano visione e propongano l'impugnativa al Consiglio dei Ministri.
Ecco i principali contenuti incostituzionali, secondo il mondo venatorio: divieto a 15 specie cacciabili secondo la legge nazionale; divieto di esercitare la caccia in tutte le domeniche di settembre; possibilità per i proprietari o conduttori di fondi di vietare l'attività venatoria sul proprio terreno, limite di adesione a soli due Atc, limiti di estensione per gli Atc, norme sulla composizione dei componenti dei comitati di gestione (incompatibilità per chiunque abbia attività ricadenti in altre categorie) l'obbligo di indumenti alta visibilità per ogni tipo di caccia; il divieto dell'uso di richiami vivi. La legge inoltre consente la caccia agli ungulati sui terreni coperti da neve anche in pianura. Il che si pone in contrasto con la legge nazionale, che prevede tale possibilità solo per la caccia di selezione.
Il testo della legge