Nella mattina di mercoledì 25 luglio in Commissione Sviluppo Economico è arrivato parere favorevole alla proposta di delibera per la revisione delle zone vocate alla caccia al cinghiale in Toscana. L’atto è stato approvato a maggioranza con il voto favorevole del Pd, il voto contrario del M5S e l’astensione di Lega nord.
“Abbiamo deliberato, nelle more dell’attuazione del piano faunistico venatorio sulla proposta di zonazione delle aree vocate e non, per il cinghiale – ha spiegato il presidente della Commissione, Gianni Anselmi –. L’atto è stato oggetto di un approfondito lavoro di analisi che ha visto impegnati i consiglieri regionali. Sono stati presentati numerosi emendamenti, proposte correttive per superare alcune criticità in diverse realtà territoriali. Si tratta di correzioni rispetto alla perimetrazione del territorio che era arrivata dalla Giunta”.
Il nuovo inquadramento delle aree vocate e non vocate al cinghiale, individuate secondo i criteri previsti dalla legge regionale 10/2016 “Legge obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana”, non introduce un fattore di totale novità nella gestione faunistica delle popolazioni di ungulati, ma rappresenta una revisione dell’attuale assetto già previsto dalle amministrazioni provinciali con i propri piani faunistico venatori, già sottoposti nel corso dell’iter di approvazione alle procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) e di valutazione d’incidenza sui Siti della Rete Natura 2000. L’aggiornamento delle aree vocate e non vocate al cinghiale si configura pertanto come una modifica minore e non sostanziale del quadro pianificatorio vigente in ambito faunistico venatorio stabilito dai piani provinciali.
“Con l’approvazione del testo nella prossima seduta di Aula – ha concluso Anselmi – avremo una nuova mappatura per l’avvio della stagione venatoria autunnale”.