C'è fermento tra i cacciatori siciliani per l'approvazione, ormai prossima, del Calendario venatorio. Si preannunciano alcune novità. La caccia in Sicilia, a quanto si dice, aprirà il primo settembre e, almeno per alcune specie di uccelli, principalmente corvidi, terminerà il 10 febbraio.
Lo conferma l'Assessore regionale Edy Bandiera. "Secondo l'ipotesi a cui stiamo lavorando, di concerto col comitato faunistico venatorio, - spiega - abbiamo proposto e ottenuto dall'Ispra che quest'anno l'attività venatoria per alcune specie per le quali si è registrata una significativa e ulteriore presenza, si protragga fino al 10 febbraio, fermo restando che il numero delle giornate di prelievo venatorio resterà invariato. Alcune specie, come la gazza, stanno creando danni agli agricoltori".
Sul piede di guerra gli ambientalisti, già pronti a fare ricorso. "Si consente la caccia a volatili protetti dalla normativa statale ed europea come lo storno e la rarissima pittima reale - dichiara Ennio Bonfanti del Wwf sul Giornale di Sicilia -. Si potrà sparare a specie non cacciabili secondo la stessa legislazione regionale come l'anatra marzaiola, il frullino e la starna. E torna cacciabile anche il combattente". Il calendario, sempre stando alle anticipazioni di Wwf a commento della prima bozza, interverrebbe anche sui limiti al carniere. Si discosta dal parere Ispra su allodola, beccaccia, quaglia, pavoncella e codone, dice l'associazione.