Lac, Lav, Wwf, Enpa hanno presentato ricorso contro il Calendario Venatorio 2018 - 2019 della Liguria. Il documento, depositato al Tar di Genova in data 26 luglio 2018, contesta i discostamenti della Regione dal parere Ispra.
In particolare sulle giornate aggiuntive di caccia in appostamento (sia fisso che temporaneo) tra ottobre e novembre e sulle date di prelievo di tordi e beccacce (31 gennaio). Contestati anche i carnieri massimi per l'allodola (50 stagionali); l'inserimento della moretta in calendario (dal primo novembre); la segnatura sul tesserino solo a capo accertato. No anche all'orario di caccia prolungato a mezz'ora dopo il tramonto.
Su tutti questi motivi gli animalisti chiedono la sospensione cautelare, nell'attesa della decisione di merito del ricorso, in quanto ritengono la sussistenza di gravi ed irreversibili danni.
"La domanda cautelare - si legge nel ricorso animalista - potrebbe quindi prevedere in linea con quanto indicato da Ispra ed alla legge 157/92, che - le giornate aggiuntive di caccia per le specie tordo (sassello e bottaccio), cesena e merlo siano solo da appostamento fisso; la caccia alla beccaccia si chiuda il 31 dicembre 2018; la caccia a merlo, tordi e cesena si chiuda il 20 gennaio 2019; l'orario di caccia giornaliero sia quello stabilito dalla legge 157/92; la caccia al cinghiale si apra non prima del primo ottobre 2018; si considerino, per il raggiungimento dei capi massimi, anche gli abbattimenti delle allodole fuori regione; i cacciatori debbano segnare immediatamente sul tesserino venatorio i capi abbattuti".