È stata pubblicata la nuova decisione europea riguardante le misure di biosicurezza per l'influenza aviaria, che include le nuove indicazioni circa l'utilizzo dei richiami vivi. L'importante novità rispetto alle precedenti versioni è che i richiami vivi non sono più vietati in maniera assoluta e generalizzata dall'unione europea. Pertanto, alla luce della normativa corrente, i richiami vivi risultano ad oggi nuovamente utilizzabili su tutto il territorio nazionale.
È bene però ricordare come in caso di una situazione epidemiologica critica in Italia e/o nei paesi confinanti (quindi nuovi casi di influenza aviaria), i richiami potranno nuovamente essere vietati nelle zona individuate come ad alto rischio se non espressamente inclusi in un programma di monitoraggio.
In pratica mentre prima l'uso dei richiami era vietato a livello europeo e poteva essere consentito solo a seguito di una deroga del singolo Stato membro, ad oggi i richiami non sono più vietati a livello europeo ma possono essere vietati dallo Stato membro in caso di situazione epidemiologica critica. Una differenza sostanziale!
ACMA e Ufficio Avifauna Migratoria FIdC, avendo potuto leggere precedentemente le anticipazioni di questa decisione, hanno scritto nei giorni scorsi al Ministero della salute al fine di:
1- ricevere una nota chiarificatrice prima dell'inizio della stagione venatoria che espliciti in maniera chiara la possibilità di utilizzo dei richiami vivi al fine di evitare contenziosi con addetti alla vigilanza non adeguatamente informati sulle evoluzioni normative;
2- suggerire che l’uso dei richiami vivi possa continuare ad essere disciplinato mantenendo l’obbligo di tracciabilità degli individui come fatto in questi anni di deroga (quindi uso di anellini identificativi, registro di utilizzo, etc). Questo per consentire che i richiami vivi possano essere utilizzati all’interno di un più ampio programma di monitoraggio;
3- chiedere l'istituzione di un tavolo di lavoro su questi argomenti, in cui vi sia la presenza anche del mondo venatorio, al fine di fornire il nostro contributo alla discussione sulla gestione dei richiami in caso di nuovi focolai e soprattutto sulle attività di monitoraggio che il mondo venatorio può contribuire ad effettuare sul territorio (Federcaccia).
Consulta in allegato la decisione