E' il Presidente di Libera Caccia, Paolo Sparvoli a commentare la nuova messa in onda del servizio della giornalista di Rai 3 Sabrina Giannini, già nota per i suoi attacchi alla caccia (vedi notizia BigHunter.it). "Abituata a raccontare mezze verità infarcite di ideologia vegana - scrive Sparvoli in una nota -, stavolta la paladina anticaccia ha voluto seminare un po’ di allarmismo sociale cianciando sui pochi o inesistenti controlli sulle carni di cinghiale utilizzate nei ristoranti e nelle innumerevoli sagre che animano le serate estive".
L'associazione di Sparvoli viene tirata in ballo direttamente, visto che le riprese mandate in onda mostrano chiaramente lo stemma della Libera Caccia. "Come se la nostra associazione - si legge nel commento di Sparvoli - fosse impegnata nel somministrare pietanze insicure o addirittura dannose". "Ci permettiamo di ricordare alla signora Giannini che i controlli sulle carni, di allevamento o selvatiche, destinate all’alimentazione sono severissimi e le ricordiamo inoltre che se i censimenti sono gestiti dai cacciatori è solo perché non ci sono altri volontari disposti ad affrontare i sacrifici che essi richiedono: levatacce e lunghe nottate di appostamenti".
Il Presidente Anlc fa sapere di aver incaricato i legali dell'associazione di valutare gli estremi per una querela contro la giornalista e contro la testata. "Ringraziamo ancora una volta Rai3 per la sua aperta faziosità e per l’ostinazione con cui evita qualsiasi forma di civile e onesto contraddittorio con i cacciatori che sono fra i cittadini più controllati d’Italia, sia dal punto di vista psico-fisico, sia per quanto riguarda lo stile di vita e l’assoluta assenza di qualsiasi macchia o carico penale", chiude la nota di Sparvoli.