I dati raccolti dall'osservatorio Pizzoc, che si trova lungo la traettoria più importante delle migrazioni degli uccelli dal centro Europa verso il Mediterraneo, grazie all'impegno di tanti volontari cacciatori, saranno presto portati a Bruxelles dall'europarlamentare Giancarlo Scottà.
Il centro di inanellamento, cofinanziato dal 2013 dalla Libera Caccia nazionale, diventerà così presidio Ue per i dati scientifici, validati da Ispra. “I dati del Pizzoc – conferma lo stesso Scottà sul quotidiano La Tribuna di Treviso - serviranno ai competenti organi della Commissione europea per stabilire quali specie sono in estinzione e, quindi, meritano particolare tutela e quali invece sono in sovrabbondanza”.
L’anno scorso i volontari, assistiti dagli esperti dell’Istituto Ispra, hanno catturato e inanellato 5.436 volatili, appartenenti a 66 specie diverse. Due le rarità, l’allocco degli Urali (prima cattura in assoluto per tutto il progetto Alpi) e il luì forestiero (Specie migratrice irregolare dalla Siberia). Complessivamente, le specie mai catturate prima (dal 2013) sono state nove, di cui quattro passeriformi e cinque non-passeriformi. La specie più catturata è stata il pettirosso, con 1.220 esemplari, seguita da codirosso spazzacamino (540), fringuello (531), lucherino (398), tordo bottaccio (370) e regolo (369). Numerose anche le catture di strigiformi, rappresentati da cinque specie: 29 civette capogrosso, 19 gufi comuni, due civette nane, due allocchi e un allocco degli Urali. Quasi 70 partecipanti, tra i quali molti studenti da tutta Italia e molti appassionati, anche dall’estero. Le adesioni quest’anno sono addirittura maggiori.