Cct in una nota commenta la decisione del Tar di sospendere con effetto immediato il prelievo alle femmine e ai piccoli di capriolo in Toscana.
"La sospensiva - spiega CCT - giunge a seguito del ricorso presentato da parte di URCA Nazionale, associazione ambientalista e trasversale, che ha deciso di impugnare la delibera approvata in giugno dalla Giunta Regionale Toscana che a suo tempo aveva raccolto alcune riserve per la mancata concertazione con le associazioni venatorie e per alcune criticità nel merito dei contenuti. In particolare si rileva, una mancata distinzione tra il prelievo in area vocata alla specie, fortemente ancorato a principi conservativi, da quello che si deve svolgere in area non vocata, dove il principio della conservazione deve necessariamente trovare il giusto, quanto necessario equilibrio con le esigenze di tutela delle produzioni agricole e con la prevenzione dei danni. Una maggiore definizione territoriale per l'articolazione del prelievo avrebbe probabilmente evitato una situazione di forte incertezza e contenzioso come quella che si sta verificando in queste ore".
"La parola ora - continua la CCT - passa alla Regione Toscana che ha il compito di trovare le necessarie ed urgenti soluzioni da mettere in campo per superare una situazione che mette in conflitto, e nell’ incertezza del diritto, larga parte del mondo venatorio, le ragioni degli agricoltori per la salvaguardia delle produzioni agricole e l’operato degli Ambiti Territoriali di Caccia. Pertanto è quanto mai urgente ristabilire le condizioni per un confronto preventivo con tutti i soggetti interessati, così come da tempo richiesto dalla Confederazione Cacciatori Toscani".