A commento della recente decisione del Tar di sospendere la caccia di selezione a femmine e piccoli di capriolo, l'Atc Siena Nord ricorda che la decisione di ampliare il periodo di abbattimento (di un mese) degli animali era stata presa dalla Regione Toscana a seguito del forte incremento dei danni alla viticoltura di pregio in Toscana, come sollecitato dai Consorzi di tutela dei vini toscani.
“È sconcertante che la richiesta di sospensiva sia arrivata dal mondo venatorio, seppur della caccia di selezione (URCA). Ci potevamo aspettare un intervento simile da parte del mondo ambientalista, quello più oltranzista che continua a chiamare Bambi il capriolo, ma non da una parte, seppur minoritaria, del mondo venatorio”.
L'Atc ricorda che nel 2017 i danni alla viticoltura da capriolo rappresentano il 40% del totale, 350.000 euro, (solo di rimborsi sulle uve e non il mancato ricavo commerciale). “Se le motivazioni che hanno incredibilmente portato URCA e i suoi associati a chiedere la sospensiva sono di tipo conservativo sulla specie, li rassicuro – scrive il presidente dell'Atc Roberto Vivarelli - : da una stima (prudenziale) dei nostri tecnici faunistici nel territorio provinciale abbiamo appurato la presenza di non meno di 40.000 caprioli: ci sono capi da abbattere in abbondanza. La specie è assolutamente in salute, non rischia minimamente l’estinzione e ci preme ricordare che in provincia di Siena, per oltre vent’anni, la caccia di selezione si apriva a TUTTO il primo di agosto: non ci sembra che il capriolo ne abbia risentito, anzi… Il piano approvato dalla Regione per la stagione in corso prevede l'abbattimento di circa 8.500 Caprioli e mediamente, purtroppo, in caccia di selezione la nostra provincia riesce a malapena a completare il 50% del piano.