In data 23 agosto sono stati assegnati al Consiglio Regionale della Lombardia due Progetti di legge per la caccia in deroga a fringuello e peppola e per la cattura dei richiami vivi nella stagione venatoria 2018 - 2019. L'iniziativa è dei consiglieri Massardi, Mazzali, Malanchini, Monti A., Mura, Formenti, Pedrazzi, Spelzini, Mariani, Epis, Colombo, Monti E., Mazzoleni, Anelli, Trezzani, Galizzi, Ghiroldi, Lena, Brianza, Cappellari, Pravettoni.
Riguardo alla caccia in deroga, sulla base di elementi giuridici acquisiti che fissano la percentuale relativa alla piccola quantità prelevabile, pur non essendo dunque questa determinata di recente dall'Ispra, la richiesta fa riferimento "allo 0,5% del carniere nazionale a suo tempo calcolato da ISPRA, e poi ripartito tra le regioni della Lombardia e del Veneto", ovvero, si legge nelle motivazioni esposte nella legge, "ben al di sotto dalle percentuali consentite di prelievo venatorio in deroga, che vanno dall’1% al 5%, percentuali declinate nella Guida interpretativa alla direttiva uccelli redatta dallaCommissione Europea e, fatta propria dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale sul punto".
Riguardo alle catture dei richiami vivi, la Regione Lombardia intende autorizzarle in deroga per Tordo bottaccio, Merlo, Tordo sassello e Cesena. Nella legge si fa presente che "non vi è alcuna soluzione alternativa alla cattura, infatti, lo stesso ISPRA che continua a pronunciarsi in senso sfavorevole rispetto alle motivate richieste della ns. Regione, due anni fa si è pronunciato in senso diametralmente opposto, ad una richiesta analoga presentata dalla Regione autonoma del Friuli Venezia Giulia autorizzando la cattura di richiami".
"La cattura delle specie interessate è assolutamente selettiva - si precisa nel Pdl - : sia per la conformazione delle reti, sia per la presenza di personale abilitato da ISPRA, che controlla a vista la rete e provvede alla liberazione degli uccelli non catturabili".
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