Sul ricorso di Gruppo di Intervento Giuridico, Wwf Italia, Lega per L'Abolizione della Caccia, Lega Anti Vivisezione, il Tar della Sardegna ha sospeso la caccia alla lepre sarda e alla pernice sarda, accogliendo la domanda di misure cautelari monocratiche da parte dei ricorrenti. Il Tar, con decreto di sabato 1 settembre ha accolto la richiesta fissando la trattazione collegiale per il 3 ottobre.
Al solito le associazioni denunciano la mancanza di dati certi sulle consistenze sull'isola delle due specie. Come già l'anno scorso, il Tar ha dato ragione agli animalisti considerato che anche l’Ispra ne sconsiglia il prelievo in asssenza di specifici dati sulla loro consistenza. Dati che proprio Ispra avrebbe dovuto presentare e che invece esistono grazie ai censimenti guidati dall'Università di Sassari, di cui il giudice sembra non aver tenuto in nessun conto.
La richiesta di divieto non è basata su controprove scientifiche, ma come da copione, su un mero calcolo di probabilità, del tutto astruse se non ridicole. "Il provvedimento sospeso prevede per le due giornate di caccia previste (30 settembre e 7 ottobre 2018) un assurdo 'carniere' potenziale complessivo di ben 71.974 Lepri sarde e 143.948 Pernici sarde per i 35.987 cacciatori autorizzati alla caccia in Sardegna secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili", scrivono infatti gli animalisti.
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