Elisa Picci, fiorentina, una laurea in Tutela e Gestione delle Risorse faunistiche, ex Responsabile della settoriale femminile di Fidc Firenze, nonchè tecnico faunistico, non le manda a dire.
In un post su facebook a seguito del primo Meeting Internazionale delle Cacciatrici, organizzato dalle Cacciatrici Trentine, sottolinea l'importanza della parte femminile del mondo venatorio e sollecita i vertici delle associazioni ad accorgersene.
"Con una richiesta esplicita, diretta, senza tanti fronzoli come purtroppo a me riesce bene - scrive la Picci - , di avere un riconoscimento nazionale da parte delle nostre Associazioni Venatorie. La nostra immagine, oramai da anni, sta giocando un ruolo fondamentale nel progetto di rivalutazione pubblica dell'attività venatoria e a mio avviso è arrivato il momento di avere anche noi qualcosa in cambio. La nostra non è una mania di potere (state tranquilli colleghi cacciatori!) ma semplicemente voglia di rappresentare una parte attiva nel mondo della caccia, di dare un contributo alla disciplina venatoria in tutti i settori in cui questa trova manifestazione. Il tempo è maturo per uno sguardo al femminile con umiltà, passione e sensibilità". Durante la tavola rotonda di sabato scorso ha sollevato la necessità di una rappresentanza nazionale. "Una commissione femminile nel mondo venatorio che non deve essere necessariamente diretta da una donna ma che ne persegua i bisogni”.
Nei suoi ringraziamenti a Eddi Titta e al gruppo delle cacciatrici trentine "per avermi invitato a dare un contributo al primo meeting internazionale della cacciatrici", Elisa Picci non nega di aver provato "le sensazioni e la complicità che vivevamo con il gruppo delle fiorentine. Ma questo è passato niente più. Oggi avanti con coraggio... questo è stato il mio invito per tutte le presenti".
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