Un nuovo dispositivo della direzione generale di Sanità Animale del Ministero dell'Ambiente stabilisce le disposizioni sull'utilizzo degli uccelli da richiamo acquatici (appartenenti agli ordini degli anseriformi e caradriformi) nell'attività venatoria. Il documento è diffuso dall'Acma, settoriale di Fidc, che commenta: "le modalità restano pressoché identiche a quanto finora in essere ossia obbligo della tracciabilità dei richiami".