In merito alle considerazioni sulla caccia di Susanna Tamaro, pubblicate domenica scorsa dal quotidiano "Il Giornale", ci ha inoltrato un commento anche il Dr. Giancarlo Gasparini, Segretario e direttore Generale presso il comune di Siena nonchè personaggio noto al mondo venatorio. Lo pubblichiamo di seguito:
Egr. Direttore,
e cosi anche "il Giornale" (dopo "Il Corriere della Sera" e "Repubblica") si è prestato oggi ad una invereconda pubblicità negativa sullla caccia e sui cacciatori. Sono davvero così lontani i tempi in cui Indro Montanelli, ai tempi dei referendum, difendeva la caccia, addirittura in prima pagina, sul "Giornale Nuovo", il giorno della consultazione referendaria?!
Il Giornale ospitando, con grande risalto, oggi Domenica 5 Aprile, l'articolo di Susanna Tamaro ha dimostrato non tanto una presa di posizione sul tema, che in quanto tale sarebbe assolutamente lecita, ma un approccio che, se è quello dell'articolo, appare superficiale, infarcito dei preconcetti dettati dal pietismo della Tamaro, nonchè, nel merito, pieno di cose errate e false...a partire "dall'emendamento" approvato dal Senato.
Non so in quale mondo viva la Tamaro ma il sottoscritto che, per puro volontariato, da circa dieci anni è presidente di un Ambito Territoriale di Caccia (l'A.T.C. AN1) può testimoniare del grande e costante lavoro fatto, tutti i giorni dell'anno, sul territorio dai cacciatori nonchè del grande miglioramento ambientale verificatosi dagli anni '70/80 ad oggi grazie al lavoro dei cosiddetti "portatori di interesse".
Lavoro che può così sintetizzarsi: ripristinare (per quanto possibile in presenza della moderna agricoltura intensiva) i biotopi di una molteplicità di specie animali, cacciabili e non; mantenere ed accrescere la biodiversità; mantenere l'equilibrio delle specie sul territorio mediante il controllo delle specie opportuniste (in primis gazze e cornacchie); aumentare sempre di più l'interazione con gli agricoltori per limitare l'uso degli anticrittogamici, per mantenere anche in inverno "colture a perdere" pagate dai cacciatori ed appetite dalla selvaggina sia stanziale che migratoria, sia cacciabile che non; in sostanza gestire il territorio secondo moderni criteri di equilibrio e compatibilità. A fronte di tanto lavoro, il prelievo venatorio in Italia è uno dei più limitati d'Europa (ove vi sono le leggi sulla caccia più restrittive rispetto al resto del mondo ma quasi tutte più permissive di quella italiana....perfino la Tamaro, se lo volesse, le potrebbe comparare). Per contro, la presenza di sevaggina, non solo lepri, fagiani e cinghiali, come dice la Tamaro, ma ad esempio: colombacci, turdidi, beccacce, anatidi ecc. è in costante, consolidato aumento e ciò a prescindere dalle fisiologiche oscillazioni stagionali di quelle popolazioni selvatiche.
Con quale cognizione di causa parla la Tamaro? Di quali censimenti dispone? Da ciò che scrive dimostra di non avere letto (o di non aver capito?) nemmeno la proposta di legge "Orsi" che giace in Commissione al Senato e di cui si discute! O parla solo per suoi stati d'animo e dei suoi ricordi di infanzia? Ed il Giornale ospitando un siffatto articolo vuol far leva solo sul pietismo nazionale? Non è meglio dare una informazione più obiettiva e più compiuta? Quando la smetteranno i "media" (almeno quelli più responsabili) italiani dal considerarci solo dei lettori umorali ed incapaci di avere nostre opinioni meditate e che vanno al di là dell'immediato??
Per concludere voglio soffermarmi sulla possibilità (inserita nella proposta di legge) di cacciare a 16 anni: al di là del fatto che in tante nazioni europee questa possibilità già esiste, codificata per legge (Gran Bretagna, Francia, Norvegia, Repubbliche Baltiche, ecc.), nella proposta di legge "Orsi" si introduce questa possibilità solo con il fucile dato in comodato esclusivamente sul campo di caccia e poi restituito alla fine della cacciata e solo in compagnia di persone (congiunti od amici) in possesso della licenza di caccia da almeno tre anni. Tutto questo detta scandalo negli animi sensibili, come quello della Tamaro. E' invece è accettato nell'immaginario comune (anche se non condiviso - ci mancherebbe altro -) che un ragazzo di sedici anni torni a casa all'alba, magari ubriaco oppure dopo aver fumato sigarette....e non solo, aver ballato e sballato tutta la notte senza avere altro dentro di se che il vuoto, Solo il vuoto. Non si accetta invece che un ragazzo di quella età si accompagni al nonno, al padre, agli zii od agli amici del padre per una cacciata in campagna od in mezzo ad un bosco!! E che all'alba sia a caccia piuttosto che in qualche posto ubriaco o distrutto da una notte in discoteca!
Complimenti Tamaro! Complimenti Stampa Nazionale! Conosco tanti figli di cacciatori con la passione della caccia (fra cui mio figlio che ha 23 anni e ha iniziato a seguirmi a caccia fin da bambino) che pur facendo una vita normale per la loro ètà, non sono mai tornati a casa ubriachi la notte e che al mattino all'alba prefercono essere in mezzo ai boschi a caccia piuttosto che uscire dalla discoteca.
Ringrazio per l'attenzione e spero (anche se non ci credo) che la Stampa, almeno quella più seria, la smetta con il senzazionalismo e tratti invece i grandi temi di opinione con l'equilibrio, l'attenzione ed il rispetto che questi meritano.
Saluti cordiali,
Giancarlo Gasparini