Si terrà mercoledì 12 settembre l'udienza sulla domanda sospensiva cautelare chiesta dal Wwf sul calendario venatorio. Intanto si apprende che si sono costituite a difesa del calendario le associazioni Anuu Migratoristi Abruzzo, Federcaccia Nazionale, Federcaccia Abruzzo oltre alla Provincia dell'Aquila, portando le proprie ragioni a difesa delle scelte iniziali sul calendario venatorio (poi modificato dalla regione in alcuni punti, proprio a causa del ricorso di Wwf). La battaglia dunque, intanto sarà sulle aperture al 16 settembre per le specie quaglia, fagiano e lepre, contestate nella prima versione del calendario dal Wwf in riferimento al parere Ispra.
L'Avvocato Alessandro Dioguardi, incaricato della difesa da Anuu Abruzzo, spiega che il discostamento rispetto al parere ISPRA (che ne consigliava l'apertura al 1° ottobre), è stato adeguatamente motivato in calendario e ricorda che è la legge 157/92 a stabilirne l'apertura alla terza domenica di settembre. Anche se la Regione ha modificato il calendario adeguandosi alla richiesta degli ambientalisti, la partita non è ancora chiusa, visto che l'ultima parola sulla legittimità di quelle decisioni, spetta ancora al Tar.
Fioccano intanto le critiche all'operato della Regione. Ermanno Morelli, Presidente Fidc Abruzzo, evidenzia per esempio l'assurda imposizione in ribasso sulla data di chiusura della beccaccia. “In Italia si caccia anche a gennaio, mentre il calendario venatorio abruzzese prevede, nella sua ultima versione, la sottomissione alle decisioni dell’Ispra per il periodo 2019. Sarebbe opportuno capire su quali basi ha preso questa decisione – continua Morelli – le incongruenze sono tante altre, come la regolamentazione della caccia dentro Sic e Zps, già normate a livello nazionale ed europeo, e dove eventuali divieti dipendono dall’adozione di un regolamento di gestione, ad oggi inesistente”.