Colpo di scena nella stra discussa vicenda della sospensione del piano di prelievo del capriolo (per quanto riguarda femmine e piccoli) in Toscana a seguito del clamoroso ricorso di Urca (Gestione Fauna Ambiente). Da premettere che la decisione del Tar, assunta con decreto del 23 agosto scorso, era, per dirlo con parole povere, solo provvisoria. Un provvedimento di risposta alle misure cautelari urgenti, che il giudice ha emesso in attesa di “una più approfondita valutazione”, considerato “la complessità e l'estrema articolazione del contenuto del provvedimento impugnato”.
A seguito di quella valutazione, oggi il Tar ha emesso la sua ordinanza, respingendo definitivamente l'istanza cautelare richiesta dall'Urca. “Il ricorso – scrive il Tar nell'ordinanza - non risulta assistito da sufficiente “fumus boni iuris, poiché le caratteristiche delle singole zone e la distinzione tra aree vocate e non sono state tenute presenti dall’amministrazione nella determinazione della entità numerica e qualitativa del prelievo per ciascuna delle 540 unità di gestione – avvenuta in conformità al parere ISPRA e non contestata nel presente giudizio – mentre la deroga regionale, rispetto al parere ISPRA, relativa alla tempistica di esecuzione del prelievo, appare corredata da parte dell’Amministrazione di apparato motivazionale adeguato”.