"Prendiamo atto con soddisfazione di una sentenza che ci permette di proseguire nell'azione di riduzione della pressione degli ungulati, una pressione che da molto tempo ha messo alle corde i nostri agricoltori". Così l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi commenta l'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale che ha respinto l'istanza di sospensiva sulla caccia di selezione al capriolo presentata da Urca (Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino).
"La sentenza del Tar dimostra che la Regione ha agito correttamente, in piena coerenza con le normative nazionali". "Il Tribunale amministrativo – aggiunge - si è espresso in tempi rapidi, ed è anche questo un elemtno positivo. Purtroppo anche i soli 20 giorni intercorsi tra un primo accoglimento, in via provvisoria, della sospensiva e la sentenza di oggi sono bastati a produrre danni ingenti soprattutto alle aziende vinicole che, si sono trovate senza la tutela dello strumento normativo, proprio nella fase di piena maturazione dell'uva, quindi in un momento in cui era ancora più appetibili da parte di questi ungulati".
"Ora – conclude l'assessore - riprendiamo il cammino, nella speranza che, grazie all'azione normativa regionale, si riesca nel giro di pochi anni a ristabilire una situazione di equilibrio faunistico e che ciò consenta agli agricoltori di poter salvaguardare il frutto del proprio lavoro".