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In Toscana ricorso contro calendario venatorio


lunedì 17 settembre 2018
    

 
 
Le associazioni Lipu, Wwf, Enpa, Lav e Lac hanno appena depositato il loro ricorso contro il Calendario Venatorio 2018 - 2019. Lo rende noto la Confederazione Cacciatori Toscani, che commenta: "alla Regione vengono contestate alcune presunte violazioni che sembra riguardino gli aspetti applicativi della Delibera n° 963 inerente la pre-apertura della caccia, con particolare riferimento al rispetto all’arco temporale del prelievo sulle specie interessate; alle modalità di annotazione sul tesserino venatorio dopo l’abbattimento “accertato” del capo; sul mancato computo delle giornate di caccia in selezione con le altre forme di caccia, fino ad arrivare ad una contestazione più generale dei tempi di caccia di alcune specie".
 
"Questi sembrano essere alcuni dei principali contenuti del ricorso presentato. In attesa di conoscere in modo più dettagliato e ufficiale i termini del ricorso, ed esprimere le nostre valutazioni sulle urgenti, quanto necessarie, controdeduzioni che la Regione Toscana porterà a difesa della legittimità degli atti normativi da essa emanati, vogliamo rilevare come ancora una volta stia continuando il lavoro incessante e sistematico del mondo animal - ambientalista contro i calendari venatori, ma soprattutto contro la certezza del diritto dei cacciatori" si legge nell'informativa Cct.
 
"Chiederemo quanto prima un approfondimento di merito all’ Assessorato e saremo impegnati attentamente a seguire l’evoluzione di questa ennesima iniziativa contro la caccia – dichiara il Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani Marco Romagnoli. Quel che è certo è che non mancherà ogni nostro contributo a supporto della validità e correttezza di un calendario venatorio fortemente ancorato alle indicazioni scientifiche che avvalorano il rispetto delle Direttive e la conservazione delle specie oggetto di prelievo".

 

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31 commenti finora...

Re:In Toscana ricorso contro calendario venatorio

Ancora non é stata pubblicata la sentenza ma da notizie di stampa che riporto sotto sembra una roba mai vista prima ...... Il Tar Palermo ha accolto totalmente il ricorso presentato da Legambiente Sicilia, LIPU e WWF, con il patrocinio degli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice del Foro di Palermo, contro il calendario venatorio 2018/2019 emanato ad agosto dall’assessore all’Agricoltura Eddy Bandiera in contrasto con il parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). I punti più importanti sono: - l’illegittimità della preapertura del 1 settembre con conseguente chiusura della caccia sino al 1 ottobre per gli uccelli e la piccola selvaggina; - l’illegittimità della prosecuzione dell’attività venatoria nel mese di febbraio 2019; - la chiusura della caccia al coniglio per l’intera stagione; - il valore del parere dell’ISPRA, disatteso immotivatamente dalla Regione. Il TAR Palermo, nel richiamare la giurisprudenza del Consiglio di Stato sul rispetto del parere dell’ISPRA e per la prima volta anche quella della Corte dei Conti sul danno erariale conseguente all’illegittimo prelievo venatorio di fauna selvatica (patrimonio indisponibile dello Stato), ha inoltre evidenziato la mancanza di dati scientifici aggiornati in base ai quali la Regione avrebbe dovuto disciplinare la caccia in Sicilia. Il Tar sottolinea che «il ruolo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (I.S.P.R.A.) ha particolare valore per garantire l’osservanza di livelli minimi e uniformi di protezione ambientale, così come affermato dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 139 del 14 giugno 2017, con la conseguenza che una scelta dell’Amministrazione che si ponga in sostanziale contrasto con il parere di detto Istituto deve essere sorretta da serie ragioni giustificative esposte con una congrua ed adeguata motivazione». E invece, sottolineano i giudici, l'assessorato «si è discostato dalle indicazioni