Le aziende agrituristico – venatorie della provincia di Pisa quest'anno non hanno avuto vita facile, dopo un inverno di eccessivo maltempo che ha praticamente vanificato i loro introiti, si è aggiunta la mancata autorizzazione da parte della Provincia di Pisa dell'addestramento con sparo dopo la chiusura del calendario venatorio appunto all'interno delle aziende agricole.
Cosa che ha dato un'ulteriore colpo alla loro economia già penalizzata. A lamentare questa situazione è scesa in campo Coldiretti Pisa che ha sottolineato come in Toscana, Pisa si di fatto l'unica provincia che ancora non abbia emesso tale autorizzazione (richiesta da un esposto della Procura di Firenze presentato dagli ambientalisti, per cui ogni provincia deve alla fine del periodo venatorio emanare tale permesso).
Secondo Coldiretti il danno per le aziende agrituristico venatorie pisane ammonta già a svariate migliaia di euro, introiti sui quali queste imprese basano una buona parte delle loro attività. Ad essere penalizzati sono inoltre anche i migliaia di cacciatori che non potranno allenare i loro cani in maniera opportuna e l'intero indotto delle aziende turistico venatorie.
“Nella Provincia - spiega Coldietti Pisa rivolgendosi all'amministrazione provinciale - ci sono una decina di aziende che non possono, e sono una eccezione nel panorama regionale, tenere aperta l'attività una volta finiti i termini del calendario venatorio mentre in altre provincie possono continuare addirittura fino a settembre. E' una situazione penalizzante in una ottica di mercato, e soprattutto, in questo momento in cui si dovrebbero favorire attività e situazioni che generano reddito e mettono in moto i settori. Le attività venatorie sono un settore importante nel pisano. I cacciatori vanno ad addestrare i cani da un'altra parte. Per le aziende è un mancato introito”.