Gli animalisti si sono dati appuntamento a Firenze il giorno prima dell'apertura per una manifestazione nazionale contro la caccia. Presente anche una troupe del Tg3 Toscana, che ha confezionato un servizio a dir poco superficiale. Mentre il cronista definisce il corteo "affollatissimo" scorrono le immagini di piccoli gruppetti di persone e primi piani di attivisti, il che denota solitamente poche, pochissime persone (1500 secondo la Lac che ha organizzato l'evento).
Seguono le interviste ad alcuni partecipanti, e qui si arriva all'idiozia pura. Un rappresentante degli attivisti (sembra essere Gian Marco Prampolini, presidente della Leal - Lega Antivivisezionista) dichiara che solo nella scorsa annata venatoria la caccia ha fatto 80 morti, di cui 20 cacciatori. Cifre false, che passano inosservate al giornalista evidentemente distratto, o altro. Il dato, distorto e falsificato viene dalle già gonfiate stime dell'Associazione Vittime della Caccia, che conta tutti gli incidenti (anche lievi), le morti accidentali e gli infarti per rimpinguare il calderone generico delle "vittime", ed è un tantino diverso, ovvero "80 vittime tra cacciatori, di cui 60 feriti". Tra i morti contati, per onor del vero, ricordiamo che sono diversi quelli che hanno avuto un malore a caccia o un incidente che poteva capitare in qualsiasi altro contesto.
Il delirio continua, "ci tengo a precisare che la settimana scorsa abbiamo chiesto alla Gazzetta Ufficiale di cambiare la Costituzione italiana per far sì che l'animale venga riconosciuto come essere senziente", dichiara l'attivista levando ogni dubbio agli spettatori. Il caldo anomalo di questo settembre deve avergli confuso le idee se pensa di cambiare così la costituzione.